26/12/08

Ricordi di vita



Questi versi, che mi sono stati inviati da un caro amico d'infanzia, li dedico a tutti gli amici che amano la natura, la gente, la montagna e che riconoscono la fatica necessaria per sopravvivere dove la terra è avara di cibo

Queste parole evocano la vita in un paese di montagna.


RICORDI DI VITA

Il nuovo giorno sembra lontano,
ancora lassù, brillan le stelle,
e già si avvia il quotidiano
con la speranza, di buone novelle.

Tremolanti da fondovalle,
salgon le lampade dei minatori;
ormai si animano le vecchie stalle
qua e là s’odono i primi rumori.

Tra miagolii e rari muggiti
e il calpestio di scarpe grosse,
prendono il via, gli antichi riti
tra sommessi colpi di tosse.

Con amore e grande maestria
già si avvia la mungitura,
aleggia persino, un po’ di allegria
eppur la giornata, sarà certo dura.

Posta la gerla sulle curve spalle,
il secchio sulle braccia stanche,
un ultimo sguardo, alle calde stalle,
e via, per le strade bianche.

Ci sia buon tempo, neve o gelo
la strada sia bella o scivolosa
di fretta, tutte verso il “caselo”(*)
nonna, giovane o sposa.

Corre un saluto un po’ frettoloso,
a casa aspettano, soli i bambini,
ancora il giorno sarà faticoso
e già fumano i primi camini.

Troppe volte papà è lontano,
allora davvero non c’era scelta,
così tutti danno una mano
e bisogna fare alle svelta.

La giornata, ormai si avvia,
ognuno si prodiga nelle sue cose,
man mano, si anima, pure la via
certo, non sono giornate noiose.

Tutto dipende dalla stagione
e la famiglia, sempre si ingegna,
sia in tempi di fienagione
o quando serve fare la legna.

Son sempre giorni di intenso lavoro
per boschi, per campi, per prati
mai trascurando, il giusto decoro
pur nei difficili tempi passati .

Quando poi scendeva la sera
il pensiero correva lontano
e non mancava una preghiera
affinché papà ritornasse sano.

Questa era la vita della mia gente
di seggiolai, contadine e minatori,
ormai finita quasi nel niente
che vive ancora nei nostri cuori.


di D.S.


(*) "caselo" è la latteria

11 commenti:

Angela ha detto...

Sileno, ora che la vita mi chiede spoliazione mi sento vicina alla precarietà di queste anime nobili...sento il vento della montagna e il suo silenzio trascendente...presto contemplerò con te quei boschi.

desaparecida ha detto...

Mamma mia Sileno è vero che strano leggere te e me...con i nostri post così lontani!

La natura in ogni sua forma ci appartiene...ops scusa,siamo noi che apparteniamo a lei!

Un abbraccio :)

Saretta ha detto...

versı splendıdı...pıu glı sono lontana e pıu sento le vocı delle mıe montagne... non credevo dı amarle cosı tanto...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Versi in rima, "semplici" (non in senso negativo sia chiaro) ma diretti e sinceri.

Un abbraccio Sileno
Daniele

Gianna ha detto...

Ricordi di vita,eccome!

Anonimo ha detto...

Le tue parole,le tue foto fanno sentire un pò meno il peso di alcuni giorni.grazie Sileno

Paola ha detto...

Ciao passando da Daniele mi sono diretta a farti visita così ho sbirciato in pochino...
Belli questi versi...
Un salutino ed un augurio di buon anno...ciao ciao
Paola

JANAS ha detto...

Ciao Sileno ...fa tanta tenerezza questa poesia!
Ti auguro di passare delle buone feste ma soprattutto un Buon Anno Nuovo !

Anonimo ha detto...

Oh sommo poeta, che decanti i lavori di un tempo. Fammi rivivere non virtualmente ma con mano tutti quei ricordi. Amo la montagna fammi da guida.
Gioppino

Artemisia ha detto...

Quanto era diversa quella vita!
Grazie, Sileno.
Buon anno!

Anonimo ha detto...

Finalmente si son viste delle nevicate che ricordano quei tempi... una volta pero' mica portavano tutto questo disagio perche' si confondeva con quello di ogni giorno.
Un caro saluto e un sereno 2009
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