15/07/09

Monte Grappa


Campanelline sul Monte Grappa.


Il Massiccio del Monte Grappa fa parte delle Prealpi Venete e si trova al confine tra le province di Belluno,Treviso e Vicenza, l'altezza raggiunge i 1775 m/slm.
Nel novembre del 1917,dopo la sconfitta di Caporetto, il Monte Grappa diventò il baluardo della difesa italiana e fu teatro di sanguinose battaglie,

panorama dall'ex Cimitero austriaco verso il Col Moschin


poiché era l'ultimo ostacolo, aggirato il quale i soldati austroungarici, stremati dalla fame,sarebbero potuti dilagare nella ricca Pianura Padana.

la Cima Grappa vista dal Monte Pertica


A riprova di quanto terribile fu la guerra fra quei monti, basta pensare che nel cimitero italiano e austroungarico posto sulla cima, sono inumati 12.615 caduti di cui ben 10.332 sono soldati ignoti.

il Sacrario


Fra le lapidi di bronzo che ricordano i caduti di quella orribile guerra, si trova anche la lapide di un ragazzo di nome Peter Pan.

Peter Pan


Non fu solamente la Grande Guerra che inondò di sangue quelle montagne, ma anche nel corso della seconda guerra mondiale ci furono episodi di tremenda brutalità ad opera dei nazisti e delle "Fiamme bianche" dell'ex "Guardia nazionale repubblicana", durante un rastrellamento dal 20 al 26 settembre 1944, vide circa 10.000 tedeschi contro circa 2.000 Partigiani delle brigate Garibaldi-Garemi e circa la metà dei Partigiani persero la vita.
Il 26 settembre 1944 a Bassano del Grappa, 31 giovani vennero impiccati ad opera delle "Fiamme bianche", volontari fascisti di neppure 18 anni.
Non mi soffermo sugli episodi efferati di cui furono protagonisti i giovani fascisti, ma che risultano documentati.

Monte Grappa Libertà


In questa grotta, durante il rastrellamento del 20/26 settembre 1944,vennero bruciati vivi col lanciafiamme 7 Partigiani

15 commenti:

Stefi ha detto...

Carissimo Sileno,
mi rattrista pensare, guardando le campanelline, che luoghi di tanta bellezza naturale siano stati teatro di tanto inutile dolore!!!
Ti abbraccio forte forte.
Stefi

Anonimo ha detto...

Degli impiccati di Bassano ho una foto scattata di nascosto da mio padre, partigiano. Penzolavano dagli alberi del viale.
Che ci fosse una percentuale così alta di militi ignoti non me lo immaginavo affatto...una cifra così alta di "sconosciuti" mostra meglio di qualunque altra cosa cosa significasse allora l'espressione "carne da macello".
Chissà perché il ragazzino venne inumato col nome di Peter Pan...è possibile saperne di più????

Lucignolo ha detto...

I numeri fanno spavento,
la splendida natura che ci circonda nulla può alleviare, solo allontanare la coscienza.

Che pena, mi si sono riempiti gli occhi di lacrime nel veder quella tomba, oltre la realtà, per me altamente simbolico e triste monito, l'idea che Peter Pan sia morto, mi angoscia e tradisce la mia natura fantastica; sarà difficile far volare con un pensiero felice.

Comunque, buona giornata.

rosellina ha detto...

Sono sempre più convinta che fare memoria sia uno degli obblighi morali e civili che ci devono coinvolgere in misura sempre maggiore. Commemorare non deve significare apporre medaglie ma "fare memoria con"... Peter Pan, i partigiani, i ragazzi del viale, con tutti i caduti per una patria, per uno stato di diritto in cui tutti noi continuiamo a credere vivacemente. Questa tua è un pagina davvero bella. Grazie, mio saggio amico.

pia ha detto...

L'uomo, nella sua brutalità, insanguina pure la bellezza...

Lara ha detto...

Caro Sileno, sono sempre importanti i tuoi post.
La meraviglia della natura a confronto con la malvagità dell'uomo.
Certo quel nome "Peter Pan" solleva curiosità inquietanti, perché sembra l'uccisione di un simbolo oltre che di una persona.
Grazie Sileno!
Lara

Alessandra ha detto...

Caro Sileno, sicuramente immagini che questi posti non mi sono sconosciuti. Devo a mio padre questa necessità di voler far memoria, in ogni angolo di questa zona c'è il dolore e la carneficina provocata dalla guerra. Un abbraccio forte!
Alessandra

Evergreen ha detto...

Post bellissimo e suscitatore di emozioni profonde!

riri ha detto...

Ciao Sileno, questo post intristisce, ma mantiene vivo il ricordo, sperando non si ripetano gli stessi errori del passato.
Buona giornata

Elsa ha detto...

io vengo dal mare... mi sono perduta fra questi monti, la lor bellezza non si discutte... neppure la storia purtroppo.
un saluto
Elsa

ANTONELLA ha detto...

i posti mereavigliosi. I ricordi terribili da ricordare

Pupottina ha detto...

che foto bellissime !!!

rom ha detto...

Ciao Sileno.
Terre lontane, per me: lassù, verso il nord, da dove, ho imparato a scuola, scendevano gli eserciti invasori, i barbari. Gli Unni. E giù carneficine, uomini contro uomini. Difficile da credere, accettare, assimilare. Ma siamo sicuri che siano vere, certe storie? Come è possibile, che siano morti tutti quegli uomini, uccidendosi tra loro? E Peter Pan? E' chiaro: ci dice che non è vero niente, che è immaginazione, invenzione, favola. L'orco, lo ha ucciso.
Terre lontane, forse meno se ricordo i racconti dei miei zii su mio nonno, che andò in guerra proprio da quelle parti, medaglia d'argento al valore militare, poi si ruppe la palle e tornò a casa, a Velletri, dove lo aspettava la moglie e i figli piccoli. Mi dicevano quello che non potevano sapere: che aveva pisciato sul fucile davanti all'ufficiale che comandava l'ennesimo attacco, l'ennesima carneficina, ed era scappato mentre quello ordinava che gli sparassero, cosa che gli altri non avevano fatto. Che gli sparassero alla schiena come disertore fu ordinato poco dopo, quando misero in prigione la moglie e i figli piccoli e lui, che era riuscito a non farsi mai catturare dai carabinieri che si erano accorti che era tornato a casa per la vigna che rifioriva, si consegnò. Mia nonna tanto fece che la regina la ricevette, e graziò mio nonno per il valore che aveva dimostrato in guerra, e, penso, in pace: era lui che curava l'esposizione all'Uva di Roma sull'Appia. Socialista, per quegli stessi meriti che evidentemente non potevano essergli negati, i fascisti lo lasciavano in pace: si contentavano di fermare mio zio ragazzino e controllare che non avesse una copia dell'Avanti! nascosta sotto i vestiti.
Terre lontane, comunque, per me, che tento di umanizzare con vaghi ricordi personali le cose incredibili, impossibili, che hai scritto. C'è una tua frase che mi ha colpito, forse per lo stesso tentativo di uscire dallo stupore, lo shock davanti a quei numeri, quelle foto, bruciati vivi, le urla escono ancora da quella grotta, impiccati penzolanti dagli alberi del paese, fiamme d'odio bianco - Peter Pan non può essere morto, è uno scherzo:
"... l'ultimo ostacolo, aggirato il quale i soldati austroungarici, stremati dalla fame, sarebbero potuti dilagare nella ricca Pianura Padana."
Stremati dalla fame. Questo lo capisco. E' umano. Che si ammazzassero, che si bruciassero, si impiccassero l'un l'altro, a migliaia e migliaia, no, non lo capisco.
La ricca pianura padana. Gli invasori stremati dalla fame.

Sileno ha detto...

@ Stefi,
@ Pia,
@ Alessandra,
@ Elsa,
@ Antonella
la natura fiorisce rigogliosa nella sua bellezza, anche in posti dove decine di migliaia di giovani sono stati immolati, probabilmente senza nemmeno sapere perché e per chi.
@ Chiara,
@ Lucignolo,
@ Lara,
Il Peter Pan inumato sul Grappa, era un ungherese nato nel 1897, ( lo stesso anno del Peter Pan della fiaba), deceduto il 19 settembre 1918 a Col Caprile, quota 1331, non risulta nessuna decorazione assegnata, era solo un ragazzo, uno dei tanti.
@ Rosellina,
@ Riri,
condivido e come vedi anche Peter Pan non aveva medaglie, ma è memoria.
@ Evergreen,
@ Pupottina,
ringrazio di cuore.
@ Rom,
hai ragione, dal nord-est sono entrate quasi tutte le invasioni barbariche, questo anche per motivi geografici, poichè la maggior parte di quelle popolazioni, risiedeva nel nord e nelle pianure dell'est europeo e come la bora aggira le Alpi e poi scavalca le Alpi Giulie, così facevano i barbari.
Riguardo la Ia guerra mondiale, i miei ricordi sono molto vividi, perché ero bambino e con le fiabe, assorbivo pure i racconti che i sopravvissuti della Grande Guerra facevano la sera attorno al focolare, tuo nonno è stato molto fortunato se disertando non è stato fucilato immediatamente, anche perché, ( basta leggere i libri pubblicati sull'argomento), quando qualche azione bellica non raggiungeva lo scopo, mettevano in fila i soldati e uno ogni dieci
(e questa è storia), veniva fucilato sul posto dai carabinieri, indipendentemente da come si era comportato in combattimento o dalle decorazioni che si era meritato precedentemente, venivano fucilati pure coloro che venivano processati per ferite d'arma da fuoco e considerati autolesionisti senza troppi distinguo, per non parlare, appunto, dei disertori; queste documentazioni le puoi reperire facilmente.
Sul Carso per superare i reticolati, un generale italiano teorizzava un tappeto di cadaveri che fungesse da trampolino e consentisse il salto dell'ostacolo, poi scavando si scopre che in fondo all'Italia è andata ancora bene con 650.000 caduti su un totale di 5.615.000 soldati(11,6%), mentre ad esempio, la Romania con 750.000 mobilitati ha avuto 337.000 caduti, (quasi il 45% di morti) o l'Austria-Ungheria con 1.200.000 caduti su 7.800.000 mobilitati(il 15,4%).
Ciao
Sileno

amatamari© ha detto...

Le cose che pensavo di sapere hanno oggi una forma ed una sostanza diversa: ognuno di quei ragazzi poteva essere mio figlio.
O mio fratello. O mio padre.

Devono fiorire per sempre le campanelline sul Monte Grappa.