10/10/08

Amore materno




A volte mi soffermo a riflettere come è trascorsa la mia fanciullezza negli anni 50 del secolo scorso in un paese di alta montagna.
Le aule della scuola riscaldate da stufe a legna; la legna era procurata dai genitori degli scolari, che a primavera, per un paio di giornate, dovevano andare nel bosco e nel lotto previsto dal Comune, tagliare gli alberi e trasportare la legna fino alla scuola, dove veniva tagliata in pezzi della misura adatta per le stufe, indi gli alunni provvedevano a portare i pezzi in soffitta.
Altro ricordo indelebile, riguardava il caratteristico odore della mensa scolastica e in particolare mi sovviene del formaggio di colore giallo che veniva estratto da barattoli di latta con la scritta:" Dono del popolo americano degli Stati Uniti".
I soldi in tasca erano un miraggio , però ai chierichetti , la domenica, il vecchio parroco, dava un biglietto da 50 lire, e allora tutti chierichetti! Poi per la celebrazione di matrimoni o funerali si guadagnavano anche 200 lire,un vero patrimonio!
Rimasi scandalizzato, quando, anziché il solito biglietto da 50 lire,ci venne data una moneta e sulla moneta c'era un uomo nudo! Ma non ci avevano spiegato che la nudità era un peccato mortale che ci avrebbe portati dritti all'inferno?
E proprio il prete ci dava quella moneta?
Altra occasione di guadagno era la benedizione delle case, bastava seguire il prete col secchiello dell'acqua santa e oltre alle 200 lire si aveva diritto al previlegio di pranzare col sacerdote.
Quando in paese arrivò il nuovo parroco, questi, pieno di zelo giovanile, in occasione della benedizione delle case, decise di fare un censimento per conoscere, in un paese di emigranti, la consistenza della popolazione; in ogni famiglia chiedeva com'era composto il nucleo familiare, quanti fossero gli emigranti e dove questi fossero residenti.
Un episodio che mi lasciò un forte segno, fu quando il prete chiese ad una signora quanti figli avesse e la signora rispose: il primo si chiamava Giuseppe, poi la Maria, Antonia, Mario, poi Bruno , ma Bruno è morto, poi un altro Bruno, la Luigia, indi un momento di pausa mentre la signora pensava e infine sbottò: poi c'erano anche altri, ma io non mi ricordo più...
Forse l'istinto materno si era perso tra fatiche, dispiaceri e fame.

1 commento:

marina ha detto...

La tua storia è straordinariamente interessante. Le tue riflessioni anche. Ti ho linkato? vado a controllare e se no lo faccio subito!
marina, distratta