Ringrazio tutti per l'incoraggiamento a continuare che mi ha veramente commosso, ho delle forti perplessità al riguardo, non essendo caduti i motivi per i quali avevo deciso di smettere, mentre prendo ancora un po' di tempo per riflettere, pubblico qualcuno dei post che mi sembra fossero meglio riusciti.
Chiedo scusa per non aver dato prova di fermezza.
Chiedo scusa per non aver dato prova di fermezza.
Questa è una storia un po' cruda, ma quanto descritto, purtroppo, è veramente successo nella prima metà degli anni 50.
Un mio amico e coetaneo, all'età di circa sei anni, durante l'estate, si trovava con i familiari per la fienagione in una radura spersa fra i boschi; la fatalità volle che il poveretto fosse punto da una vespa o un calabrone sul glande del pisellino e tale puntura, gli causò la chiusura del canale uretrale.
Il piccino non venne portato dal medico, probabilmente a causa della mancanza di denaro per pagare il professionista, ma da una signora che risolse il problema con un ago arroventato, praticando un forellino a fianco dell'ostruzione.
Fu così che, da allora, il fanciullo per l'operazione di liberare la vescica impiegava una decina di minuti .
Abitavamo in un paese di alta montagna e in quegli anni la neve ci visitava frequentemente; il mio amico era il primo che andava alla messa mattutina e le tracce del suo passaggio spiccavano sulla neve fresca in una lunga e sottile linea gialla in quelle ore antelucane nel paese deserto e addormentato con una misera lampadina dalla luce molto fioca ogni cinquantina metri per l'illuminazione, poi col passare degli anni, le tracce non portavano più verso la chiesa, ma si perdevano nei dintorni delle osterie, dove lui annegava la solitudine, infine una ventina di anni or sono, la cirrosi gli regalò la pace.
Ora, quando ritorno al paese, passo a fare il giro del cimitero per un ricordo dei molti che mi hanno preceduto e ogni volta rivedo il sorriso ,un po' triste, del mio sfortunato amico.
Ancora non riesco a capacitarmi di quanto fosse dura la vita in montagna e come imperasse la miseria fino agli anni sessanta, quando, finalmente, con il boom economico il benessere arrivò anche lassù.