Le Cinque Torri viste dal rifugio Scoiattoli, stazione d'arrivo della seggiovia.
(NB: cliccando sulle foto è possibile una visione molto più dettagliata)
Da Cortina d'Ampezzo guardando verso sud-ovest si notano stagliate contro il cielo cinque guglie che sembrano sorgere da una collina, si tratta delle Cinque Torri d'Averau, i resti di un'antichissima frana caduta dal monte Averau, in verità le guglie sono più di cinque, ma cinque è il numero che si conta a distanza.
Viste da vicino, sono delle ardite pareti , palestre di roccia ideali per qualsiasi tipo di arrampicata per un dislivello da trenta a centosessanta metri.
La maggiore delle torri a 2.361m/slm è composta da due cime, si chiama "La Torre Grande" alta circa 160 metri scalata la prima volta nel 1880 una cima da G. Wall e G. Ghedina e da L. Tropow e Sepp Innerkofler l'altra.
Le altre vette più note sono "La Torre Romana","La Torre del Barancio", "La Torre Lusy", " La Torre Quarta" e "La Torre Inglese".
Nella primavera del 2004 è crollata per cause naturali la "Torre Trephor" alta 30 metri, attualmente le Torri sono sotto osservazione per pericolo di ulteriori crolli, in vetta alla "Torre Inglese" è stato installato un sistema satellitare che segnala ogni minimo spostamento, mentre numerosi sensori avvertono qualsiasi variazione avvenga.
Nel corso della Grande Guerra, anche nella zona delle Cinque Torri, considerate seconda linea, erano installati dei cannoni che battevano le montagne circostanti, occupate dall'esercito austro-ungarico; anche il re d'Italia Vittorio Emanuele III frequentò diverse volte la zona durante la guerra.
Attualmente sono state restaurate le opere militari: caverne, trincee, postazioni varie in un museo all'aperto con delle ricostruzioni suggestive e realistiche di come vivevano i soldati durante la guerra in montagna.
La visita al museo è gratuita,
alla portata di tutti, bambini compresi e il sito museale è raggiungibile anche con una comoda seggiovia cabinata che parte a poca distanza dal passo Falzarego.
Viste da vicino, sono delle ardite pareti , palestre di roccia ideali per qualsiasi tipo di arrampicata per un dislivello da trenta a centosessanta metri.
La maggiore delle torri a 2.361m/slm è composta da due cime, si chiama "La Torre Grande" alta circa 160 metri scalata la prima volta nel 1880 una cima da G. Wall e G. Ghedina e da L. Tropow e Sepp Innerkofler l'altra.
Le altre vette più note sono "La Torre Romana","La Torre del Barancio", "La Torre Lusy", " La Torre Quarta" e "La Torre Inglese".
Nella primavera del 2004 è crollata per cause naturali la "Torre Trephor" alta 30 metri, attualmente le Torri sono sotto osservazione per pericolo di ulteriori crolli, in vetta alla "Torre Inglese" è stato installato un sistema satellitare che segnala ogni minimo spostamento, mentre numerosi sensori avvertono qualsiasi variazione avvenga.
Nel corso della Grande Guerra, anche nella zona delle Cinque Torri, considerate seconda linea, erano installati dei cannoni che battevano le montagne circostanti, occupate dall'esercito austro-ungarico; anche il re d'Italia Vittorio Emanuele III frequentò diverse volte la zona durante la guerra.
Attualmente sono state restaurate le opere militari: caverne, trincee, postazioni varie in un museo all'aperto con delle ricostruzioni suggestive e realistiche di come vivevano i soldati durante la guerra in montagna.
La visita al museo è gratuita,
alla portata di tutti, bambini compresi e il sito museale è raggiungibile anche con una comoda seggiovia cabinata che parte a poca distanza dal passo Falzarego.
Il panorama che si apre a 360° sulle Dolomiti dalle Cinque Torri è di una bellezza stupefacente.
7 commenti:
Foto bellissime. fatte da te, immagino.
ragazza in parete? ma che ragazza e ragazza ero io non mi hai riconosciuto?
Sileno che belli i tuoi monti! ...
ricambio lo strucòn bello forte!!! mi regali delle immagini proprio belle. Grazie!
Ale
@ Pupottina, ringrazio.
@ Antonella, augurandoti buone vacanze, ti confermo che le foto sono tutte mie.
@ Chiara, due giorni fa quando ho scattato le foto, ti sapevo su una specie di aereo che nel monsone arrancava verso Kathmandu, non ti ho riconosciuto in parete.
@ Alessandra, grazie e buone vacanze, sei in Veneto?
Ciao Sileno, bella l'arrampicata, una delizia per gli occhi i rododendri..sempre immagini belle, ricche e raccontate. Un abbraccio e buon fine settimana.
caro Sileno, no sono ancora al lavoro per una decina di giorni ...poi arriveranno le ferie. Sono ancora indecisa sul da farsi.
un abbraccio.
Ale
Ciao Sileno,
un altro splendido panoramico post!
Mi sono sempre chiesta, però, che immani fatiche ci siano volute per portare dei cannoni a quelle quote..
saranno stati i muli a rendere possibile l'impresa?
Un forte abbraccio da una città nuvolosa ma fresca.
Stefi
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