04/12/09

belladonna


A distanza di un paio di mesi dall'intenzione e la realizzazione di questo post, scrivo una scheda botanica su una pianta particolare e molto velenosa, si tratta dell' ATROPA o Belladonna, è un arbusto alto circa un metro e mezzo della famiglia delle solanacce, la stessa a cui appartengono i pomodori e le patate.
L'Atropa-belladonna è un arbusto che cresce in zone montane fino a circa 1.400 metri di altezza in terreni calcarei, le foglie di forma ovale-lanceolata sono ricoperte di peli e di odore sgradevole, i fiori a calice





con cinque sepali e una corolla di cinque petali a forma di calice di colore violaceo, fiorisce in estate, poi i fiori si trasformano in bacche nere e lucide.



Viene usata in medicina come dilatatore delle pupille e come miorilassante prima di interventi chirurgici.
Atropa nella mitologia greca era una delle tre Moire, (le Parche nella mitologia romana), era colei che tagliava il filo della vita, hanno chiamato la pianta con questo nome a causa del veleno in alte dosi contenuto nella pianta dalle radici alle bacche.
Tale sostanza velenosa è l'atropina presente anche nelle piante di Mandragora, Stramonio e Giusquiamo, conosciuta fin dai tempi di Ippocrate 400 A.C
.
Nel medioevo il succo di belladonna veniva usato dalle dame per ottenere lo " sguardo sognante", lo sguardo sognante era dovuto alla dilatazione della pupilla e alla paralisi dell'accomodazione in seguito all'azione dell'atropina.
Nel 1960 un antropologo tedesco Erich Peuckert, seguendo le istruzioni di un antico libro di stregoneria, prepara un unguento conosciuto come "il sussurro delle streghe" attenendosi scrupolosamente alla ricetta.
Tale unguento veniva usato dalle streghe in occasione dei sabba per i poteri afrodisiaci, allucinatori ed eccitanti.



Dopo aver aver usato l'unguento su se stesso, Peuckert sprofonda in catalessi per oltre 20 ore, durante le quali orribili visioni di esseri diabolici , mostri, e paesaggi infernali lo tormentano atrocemente.
La differenza di quantità di atropina necessaria fra le allucinazioni e la morte è molto tenue, motivo per cui è ASSOLUTAMENTE DA EVITARE in qualsiasi circostanza.

6 commenti:

Samantha Abis ha detto...

Interessante, grazie!
La belladonna è uno dei rimedi omeopatici da me più usati, a una diluizione di 6 ch è ottima in granuli per uscire fuori da stadi febbrili e alterazioni, come anche per vari tipi di mal di testa!

Alessandra ha detto...

ecco vedi! ho delle foto della belladonna fatte in montagna (Pasubio) e non sapevo neanche come si chiamasse :(
mi mancavano questi post Sileno!
...non aspettare un altro paio di mesi nèèèè????

un bacione
Ale :-)

rosso vermiglio ha detto...

Buono a sapersi. Vedrò di starle lontana quando vado in montagna!

lodolite ha detto...

molto interessante anche la combinazione veleno e cattivo odore.
ciao simona

Stefi ha detto...

Accipicchia, caro Sileno, cosa mai hanno fatto e fanno le donne per essere più affascinanti!! :-)
Curioso, coraggioso ed incoscente queto Erich Peuckert...ed anche un pò folle (come molti ricercatori) per provare una ricetta delle streghe...ma forse per le donne gli effetti erano meno drammatici e traumatizzanti.
Mi piacciono particolarmente questi post erboristici perchè la conoscenza di erbe e piante, una volta assai popolare, è ormai riservata ad una élite ristretta!
Un abbraccio con pupille dilatate dalla stanchezza e non dalla belladonna! :-)
Stefi

marina ha detto...

una meraviglia di post. Una lezione con il tuo solito tocco di poesia
e pensare che volevi chiudere il blog. Che te possano...
marina